
Servizio del TG Lazio sulla Mostra sAld out del 29 dicembre 2014
TGR - TG Lazio Edizione delle 19.30
Articolo su Repubblica della Mostra sAld out
cARTeggio
Opere su carta di Sonia Cipollari e Giulia Spernazza
URBAN 014
Personale di Antonio Carbone
“Un uomo si propone il compito di disegnare
il mondo. Trascorrendo gli anni popola uno spazio con immagini…..scopre che
quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto”
Jorge Luis Borges
Il paesaggio urbano coltivato con un
intento creativo e non descrittivo è assunto nella ricerca artistica di Antonio
Carbone per formulare nuove e moderne icone e trasmettere visioni interiori.
Tra il reale ed il mentale. E’ un vedere l’urbano con gli occhi dell’anima.
Sono evocate immagini, spazi, dimensioni dell’inconscio. Con una forte tensione
allo spirituale ed uno slittamento nel silenzio.
Le opere ,realizzate con materia povera
,oggetti naturali e di uso quotidiano, sono manipolati e assemblati per creare
architetture essenziali che incidono lo spazio oltre la tela.
La presenza di fossili, espressione della
vita animale e vegetale in epoche preistoriche, segnano il trascorrere del
tempo e la continua evoluzione delle cose e degli esseri viventi.
E’ un linguaggio poetico che unisce scrittura ed oggetti “a funzionamento
simbolico” in una nuova espressività
artistica.
MOSTRE PASSATE
Performance di Federica Lenzi Unsexosored. Il corpo oltre la censura
Ph. Matteo Nardone
28 Settembre 2013
Ayoub Naseri
UnSexsored Iran.
Il corpo oltre la censura
Dal 20 al 30 Settembre 2013
UnSexsored Iran.
Il corpo oltre la censura
Dal 20 al 30 Settembre 2013
UnSexsored Iran. Il Corpo oltre la censura, a cura di Eleonora Santonocito e Federica Cammilloni. In mostra fotografie di Ayoub Naseri, realizzate dal 2006 al 2012 tratte da diversi progetti, a cui l’artista ha lavorato in Iran, senza riuscire nell’intento di esporle.
Come sarebbe vivere in casa propria senza avere la possibilità di essere sé stessi? Se ci venisse negata la possibilità di dire apertamente la nostra opinione, di vestirci nel modo che più ci rispecchia, di leggere i libri che ci piacciono, di correre per la strada, o di gridare, come ci sentiremmo? UnSexsored Iran è il punto di vista di un giovane iraniano che ha trasformato il suo sguardo in una “pretesa di libertà”, che solo qui in Europa ha potuto esprimere attraverso le fotografie lontano dal controllo della censura.
Il corpo, lontano dall’essere simbolo proibito della sessualità, è l’immagine esteriore con cui ciascuno di noi si presenta al mondo, è il limite estremo tra la nostra interiorità e l’esteriorità che spesso si nasconde dietro maschere fatte di lunghi veli, di abbondante trucco, o di regole imposte. Cosa c’è aldilà del corpo di una persona che si nasconde? Aldilà delle restrizioni o delle semplici apparenze?
Ayoub Naseri ci propone una serie di focus su un corpo tornato ad un primitivo rapporto con la natura; un corpo che diventa tutt’uno con la roccia delle caverne di Karaftoo; un corpo in cui è dichiaratamente assente la presenza del viso, elemento che ci mette in relazione con il mondo e che non vedendo siamo costretti a cercare e desiderare per riconoscerci; un corpo in cui gli elementi naturali diventano prosecuzioni degli arti, che nudo, senza barriere e senza restrizioni è privo di un punto di vista esclusivamente sessuale. L’osservatore è chiamato a partecipare alla visione degli scatti selezionati e immergendosi nel mondo personale di Ayoub Naseri, può avvicinarsi ad una nudità imperfetta, fino a giungere sulle strade trasparenti dell’interiorità. Una riflessione per immagini, quella che Ayoub Naseri ci propone, per capire cosa sia per lui l’arte e la libera espressione.Io vado, madre/ Se non torno/ sarò fiore di questa montagna/ frammento di terra per un mondo/ più grande di questo. (Latif, poeta Kurdo).
L'ARTISTA: Ayoub Naseri è nato a Bookan (Kurdistan, Iran) nel 1980. Ha frequentato la Facolta' di Architettura dell' Universita' di Tabriz e successivamente l' Universita' di Arte di Teheran fino al 2007. Dal 1999 al 2003 espone in Iran, coinvolto in diversi progetti personali come quello del 2000 dedicato alle persone con disabilità. Nel 2002 partecipa con l’installazione “Contact” alla seconda Biennale di Arte Concettuale del Museo d’Arte Contemporanea di Teheran. Arrivato in Italia nel 2012 ha esposto al Sottoscala 9 di Latina con la serie Eurydice’s Labyrinth, ai Magazzini Popolari, presso l’Atelier di Roberta Sanges, alla B-Gallery e al Festival indipendente di fotografia "Occhi Rossi" di Roma in collaborazione con Salam Aram e alla Festa Bianca a cura di Federica Lenzi a Orbetello.
Manuela Furlan
Manuela Furlan
Orpheo is lost in town
Dal 15 al 22 giugno 2013
Orpheo is lost in town
“Orfeo viene e va, non affannatevi a cercarlo. Egli è la dove non lo
seguite”
Orfeo si è perso:
il bosco non è più il luogo ameno, ma assume i contorni incerti di una città. La
sua lira ha smesso di suonare e l’unica compagnia è un cagnolino fedele. Orfeo non
suona più per una rinuncia o per la perdita d’ ispirazione e non più dio, vaga
solitario per la città senza una meta. Strade,
metropolitane, brevi corsi d’acqua, hanno le caratteristiche indefinite
della propria anima alla ricerca di
coordinate. Nulla importa se le sue tracce si perdono tra i sentieri
inesplorati, perché Orfeo libero sia dalle regole della ragione, sia da quelle
dell’istinto inventa per sé nuovi equilibri. Ed Euridice? Alla giovane ninfa “celeste”
non rimane altro che prendere coscienza
del cambiamento nell’ansia di una liberazione che mai avverrà.
L'ARTISTA: Manuela Furlan, nata
a Magenta (Mi) nel ’73, diplomata alla Scuola del Fumetto ha
lavorato per la casa editrice Feltrinelli illustrando i romanzi di Jonathan
Coe. Dopo aver studiato all’Accademia di Brera predilige la pittura come canale
espressivo. Dal 2008 inizia mostre collettive e personali come Transiti alla
Villa Litta Modignani di Ossona e Incluso
il cane alla Sala Angelo Lodi di Buscate. Nel 2012 ha l’occasione di
un’esperienza in Provenza, con Un heur
erarissime, insieme allo scultore Davide Galbiati, all’Atelier Gastone De
Luppè di Arles. E’ finalista a il Segno, premio
indetto dalla Galleria Zamenhof di Milano nel 2009, a Movimento nelle segrete di Bocca , a Milano, e al 12°Premio d’arte città di Novara, nel
2012.
Samantha Passaniti
Devono esserci isole a Sud delle cose
Dal 10 al 17 Maggio 2013
Dal 10 al 17 Maggio 2013
Poesia, arte ed un’ innata filosofia esistenziale si intrecciano nella mostra personale di Samantha Passaniti dal titolo Devono esserci isole a Sud delle cose. La giovane artista di Porto Santo Stefano (GR), prendendo in esame gli scritti di Ferdinando Pessoa, approfondisce nelle opere in mostra il legame tra arte poetica e scrittura. Le opere della serie del 2012, su carta e su tavola mescolano astrattismo e informale a vecchie fotografie di famiglia, dando vita ad una mappa emozionale frammentata, in cui immagini e parole si mescolano: il tempo sembra confondersi con lo spazio e lo spazio reale con quello immaginario. “Le isole a sud delle cose” (dalla poesia di Pessoa “Ricordo bene il suo sguardo”) sono proprio le terre dell’immaginario: luoghi di un tempo idealizzato che ci attendono, proprie o altrui dove tutto ha la leggerezza delle nuvole.
I visi familiari immortalati nello scenario della sua terra natia diventano “icone sacre” capaci di ridurre la complessità dell’ esistenza. La loro “presenza artistica” diventa narrazione della storia personale e universale perché sospesa nel tempo, conclusa e riaperta dalla memoria nella quale potersi, a tratti, riconoscere. Seppur inconsistenti, l’immaginazione e le nuove sensazioni fanno rivivere i personaggi cristallizzati nel tempo tramite la sovrapposizione con la parte più vitale della sua personale ricerca: i dipinti, vicini emotivamente all’astrattismo di Gastone Novelli.
"Parlare nell’ambito di questa ricerca di Pessoa e di Novelli ha implicato l’affrontare determinate tematiche che racchiudono tutto il mio percorso, che in realtà è solo l’inizio di una lunga strada verso una meta ancora da scoprire, ed è servito per approfondire tematiche di interesse come il concetto di vuoto, di liberazione dell’inconscio, il ricordo e la memoria, il gesto e le emozioni"
L’artista ci riconsegna l’immagine di una generazione, la sua in bilico tra attrazione verso il cambiamento e il bisogno di fermarsi, divisa tra il desiderio di partire e quello di rimanere ancorati a qualcuno o qualcosa. Anche solo una poesia.
Alcune Opere :
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Nostalgia, 2012 Foto-Collage in digitale su carta Prezzo: Trattativa con l'artista |
![]() |
Nostalgia II foto-collage in digitale su carta Prezzo: Trattativa con l'artista |
LA MEMORIA DELL'ACQUA
CHIARA CASELLI E ARIELA BOHM
19 - 24 gennaio 2013
"PURAISMO E DINTORNI"
Personale di Beppe Devoti
"LIBERA-AZIONE", 25 aprile 2010 Studio Artistico Evasioni Le Performance fotografate dall'Artista Revendo Darkan